Hobbes

Hobbes

Thomas Hobbes (1588-1679) è stato un filosofo inglese del XVII secolo, considerato uno dei principali teorici del contrattualismo politico e della filosofia politica moderna. È meglio conosciuto per il suo capolavoro "Leviatano" (1651), nel quale espone le sue teorie politiche e morali.

Secondo Hobbes l’uomo è un essere naturale e corporeo.
Ritiene che ogni conoscenza deriva dai sensi e si sviluppa attraverso tre livelli.
- il primo livello è la sensazione quindi un movimento sollecitato dagli oggetti sensibili negli organi di senso che reagiscono formando un’immagine
- il secondo livello è l’immaginazione che collega l’immagine sensibili trattenute dalla memoria
- il terzo livello è l’intelletto che collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose. Il linguaggio ha due principali funzioni, la prima funzione è quella di memorizzazione e la seconda è quella di comunicazione, inoltre consente la generalizzazione necessaria alla costruzione dell’edificio della scienza.

Secondo Hobbes la materia corporea è l'unica realtà e il movimento è l'unico principio di spiegazione dei fenomeni, pertanto esiste un rigido determinismo anche in ambito etico.
Il bene e il male coincidono con ciò che favorisce l’autoconservazione o che la ostacola. La libertà è soltanto “libertà di fare ciò che la volontà ha deciso”.

Secondo Hobbes lo stato di natura è caratterizzato da illimitata libertà individuale che comporta una situazione di ostilità generale con il rischio della distruzione reciproca.
Gli uomini uomini devono rinunciare al diritto naturale seguendo le tre massime della ragione:
- cercare un compromesso per ottenere la pace
- ⁠ limitare i propri diritti in relazione a quelli degli altri
- ⁠ rispettare i patti.

Dalla rinuncia razionale al diritto naturale deriva la società civile, che è fondata sul patto di unione e patto di sottomissione.
Il patto di unione implica una convergenza di molte volontà verso un solo scopo.
Il patto di sottomissione implica l’alienazione dei diritti e del potere a un sovrano.

Da questi due patti ha origine lo Stato o Leviatano che ha un potere assoluto ma ha alcuni limiti.
Ha un potere assoluto perché:
- non ha mai termine (se non per la morte del re)
- costringe all’obbedienza delle leggi ma non è tenuto a rispettarle
- ⁠ha pieno controllo delle azioni e delle opinioni dei sudditi
- ⁠coincide con la legge e stabilisce i criteri del giusto e dell’ingiusto
- ⁠ingloba il potere religioso

Gli unici limiti che ha sono il fatto che non può emanare ordini che mettono a repentaglio la vita o l’incolumità dei cittadini e che lascia un margine di libertà ai sudditi nella sfera privata.

La paura e la speranza. Thomas Hobbes e la nascita dell'idea moderna di  giustizia - Il Sole 24 ORE


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